LA FORMAZIONE NELLE STRATEGIE FUTURE DI CRESCITA DEL PUGILATO
La formazione e l’aggiornamento sono al centro di ogni processo
di sviluppo delle varie discipline sportive. L’insegnamento
delle varie
abilità tecniche e tattiche ovvero l’attuazione dei corretti
principi metodologici concernenti le capacità coordinative e
condizionali, non può prescindere, infatti, da un solido
bagaglio di conoscenze trasmesse attraverso l’esperienza e la
formazione.
In tale ottica ed a causa del fenomeno epidemiologico in atto,
già in questo quadriennio la Federazione ed i Comitati regionali
hanno
sperimentato nuove formule – in particolare l’utilizzo
dell’e-learning - che hanno permesso lo svolgimento dei corsi di
formazione
ed aggiornamento.
L’ampio apprezzamento manifestato dai numerosi tecnici e dai
Presidenti dei Comitati regionali – che hanno assaporato la
possibilità di affrontare il percorso formativo senza onerosi
spostamenti - ha indotto a pensare che tale nuova formula
organizzativa possa
essere ripetuta anche nel prossimo quadriennio, entrando
stabilmente come metodo di svolgimento della didattica dei corsi
federali. Peraltro,
rimarrà ferma la necessità della didattica in presenza per
quelle materie pratiche (tecnica e tattica e metodologiche
dimostrative).
Tale nuovi modelli di somministrazione didattica dovranno
comunque essere accompagnati da una rivitalizzazione dei
processi formativi – sia
centrali che periferici – ed una più attenta e capillare
selezione dei discenti.
In altre parole, chi ambisce ad entrare nel mondo del pugilato,
con la qualifica di aspirante tecnico, dovrà dimostrare
attraverso un esame
severo, di poter insegnare il pugilato e lo dovrà fare ogni
volta che vorrà progredire nella carriera prevista per tale
qualifica.
Ciò anche nel rispetto dei tanti maestri e tecnici che già
operano nella FPI e che hanno, negli anni, certificato le loro
conoscenze e
capacità con i molteplici titoli conquistati e le numerose
esperienze maturate.
Nell’attuazione dei processi formativi del prossimo quadriennio,
sarà indispensabile altresì un maggior coordinamento tra il
“Comitato esecutivo dei tecnici (CET)” ed i Comitati regionali.
In particolare, sarà opportuno che i rappresentanti tecnici
presso
i vari Comitati regionali, partecipino periodicamente a delle
riunioni indette dal CET, anche al fine di omogeneizzare tali
processi formativi
soprattutto per quanto riguarda i criteri di ingresso ai corsi e
di selezione dei discenti.
Se pretendiamo di avere atleti di alto livello, la Federazione
non può fare a meno di una “formazione permanente di alto
livello”
dove si possa avere la possibilità di un confronto costante tra
discenti e docenti, che sviluppi una sintesi del vissuto dei
vari
maestri/tecnici e sia utile alla crescita del bagaglio
esperienziale di tutti i soggetti che, con passione e sacrifici,
si dedicano
all’insegnamento della nobile arte.
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