OPERATORI SANITARI NON VACCINATI, CENTIS (CITTADINI): “NUMERI IMPRESSIONANTI, CIRCA 5500 SANITARI COINVOLTI MA DOPO 49 GIORNI DAL DECRETO NESSUN FORMALE INVITO A VACCINARSI E’ STATO INVIATO”
TRIESTE - “L’assessore ha preso un granchio enorme: non è affatto vero che i sanitari hanno tempo fino al 31 dicembre per vaccinarsi, è proprio il contrario, visto che il decreto indica in quella data il termine dell’obbligo vaccinale. E’ grave che chi guida la nostra sanità commetta errori così grandi su questioni tanto importanti”. Commenta così Tiziano Centis, capogruppo dei Cittadini, la risposta dell’Assessore regionale alla salute alla sua interrogazione urgente sui professionisti della sanità non ancora vaccinati e l’applicazione del decreto legge 44/2021 che ne prevede la sospensione.
I numeri “svelati” dalla risposta all’interrogazione dei Cittadini sono impressionanti: sono addirittura migliaia gli operatori sparsi nelle diverse aziende che operano a contatto con i pazienti senza essersi sottoposti a vaccinazione. “Non è accettabile - ha incalzato Centis - che ad oggi nella nostra Regione non ci sia la sicurezza che recandosi in una struttura sanitaria gli utenti abbiano la garanzia di entrare in contatto soltanto con personale vaccinato. Anzi, purtroppo da questi numeri si evince che i non vaccinati sono talmente numerosi da essere presenti in maniera capillare”.
[Vedasi tabella allegata con i numeri precisi di ogni azienda]
Ma a suscitare sconcerto nel consigliere regionale dei Cittadini sono i numeri realativi alle persone invitate a vaccinarsi come previsto dal decreto nazionale. Attualmente, per tutte le aziende, il numero corrisponde a ZERO. Solo in Asugi il dato indica 978 persone vaccinate dopo l’entrata in vigore del decreto, ma probabilmente esso si riferisce a iniziative spontanee dei dipendenti. [vedasi tabella]
“Apprendiamo oggi con grande sconcerto - ha affermato Centis - che dopo 49 giorni dalla pubblicazione del decreto, nonostante esso indichi precisamente i tempi della procedura per giungere rapidamente alla vaccinazione del dipendente o alternativamente al provvedimento disciplinare nei suoi confronti, ad oggi non è stato inviato alcun invito formale ed è gravissimo. Per quanto siamo convinti che nel merito l’Assessore Riccardi sia con noi nel ritenere necessario che il personale sanitario sia vaccinato, non è accettabile che si rimanga a guardare mentre il tempo passa e i nostri ospedali e le strutture sanitarie continuano a tenere medici, infermieri e operatori non vaccinati a contatto con i pazienti. Il decreto è chiarissimo: bisognava agire subito e fornire 5 giorni di tempo al dipendente per comunicare le proprie intenzioni - ma neppure questa prima fase è stata avviata - per passare eventualmente al provvedimento che lo allontanerebbe dagli utenti se non vaccinato. Non c’è tempo da perdere, la giunta solleciti con forza le aziende a recuperare il già inaccettabile ritardo e uscire da una situazione non solo imbarazzante, ma dannosa in primis per i cittadini del Friuli Venezia Giulia”.
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