Resoconto Consiglio federale FPI - Roma 11/6/2021
QUALIFICAZIONI OLIMPICHE:
LUCI ED OMBRE.
Nella giornata odierna, si è svolto il Consiglio federale
che ha discusso ed approvato, tra l’altro, il Bilancio
consuntivo
2020.
Dal predetto bilancio consuntivo emergono chiari gli
straordinari risultati conseguiti. La Federazione è
riuscita a produrre uno sforzo
straordinario di sostegno all’intero movimento
pugilistico, mettendo a disposizione Euro 4.392.625,00.
per l’attività sportiva
nazionale ed internazionale, di cui oltre Euro 800.000,00
sotto forma di contributi alle società e agli atleti.
Peraltro, in virtù di una corretta gestione contabile –
per la quale mi sento di ringraziare il Segretario
generale, Dott. Tappa, e
lo staff del competente Ufficio federale – la Federazione
ha riporto un avanzo di gestione pari a Euro 720.345,65 di
cui circa Euro
300.000,00 già a disposizione dei Comitati regionali.
Tali dati dimostrano, inconfutabilmente, una sana e
trasparente gestione da parte della Federazione, che tutti
possono accertare anche attraverso la
lettura diretta dei Bilanci che vengono pubblicati sulla
specifica area del sito istituzionale F.P.I.
Il Consiglio ha anche deliberato lo stanziamento di
circa Euro 50.000,00 – in denaro e sotto forma di
materiale sportivo -
per premiare i pugili, maschili e femminili, primi e
secondi classificati ai prossimi Campionati nazionali di
questo anno. Il premio
sarà erogato anche ai rispettivi tecnici.
Nel corso del Consiglio federale, il sottoscritto ha
voluto anche esaminare i risultati ottenuti nel Torneo di
qualificazione olimpica di Parigi. Al
riguardo, mi sembra inequivocabile lo straordinario
risultato storico conquistato dal movimento pugilistico
nazionale: ben 4 atlete hanno
raggiunto la qualificazione olimpica.
Tale risultato ci pone come una delle Nazionali Azzurre
femminili più forti al mondo e sicuramente ci fa ben
sperare in termini di podio
olimpico.
Di certo, il risultato è frutto dell’innegabile lavoro
svolto dalle società e dai tecnici – che ormai da qualche
anno
lavorano seriamente sull’attività di reclutamento e
crescita delle atlete – e dello staff tecnico della
Nazionale femminile.
L’Italia pugilistica dovrebbe essere fiera di questo
risultato e soprattutto inneggiare le nostre atlete i cui
pass olimpici non sono certo da
meno di quelli relativi alle qualificazioni degli uomini.
Non dimentichiamolo, il principio della parità di genere
impone il pari
rispetto, la pari dignità ed il pari valore dei risultati
raggiunti da atleti ed atlete.
Ovviamente non ci si può sottrarre ad una seria analisi
delle mancate qualificazioni olimpiche da parte dei
maschi. Peraltro ritengo che tale
analisi vada fatta con precisione - scandagliando tutti i
fattori che posso aver inciso sulla mancata qualificazione
– senza correre il
rischio di valutazioni superficiali che non ci
aiuterebbero alla risoluzione dei problemi ed al rilancio
del pugilato maschile.
In tal ottica, credo che vadano evidenziati i seguenti
punti:
rispetto al quadriennio precedente – ove i pugili maschi
hanno beneficiato di 6 eventi di qualificazioneolimpica
(APB, WSB, 3 Tornei
internazionali ed i Campionati mondiali) – il CIO ha
previsto un solo e secco Torneo continentale di
qualificazione, cancellando in corso
d’opera il Torneo mondiale per motivi legati al COVID;
negli anni passati, la Nazionale non ha lavorato per un
adeguato ricambio degli atleti. Le medaglie olimpiche -
che sono venute in abbondanza dal 2004
al 2012 – non hanno indotto a pensare alla necessità di un
fisiologico e naturale ricambio degli stessi atleti
Azzurri
medagliati;
solo nel quadriennio precedente a questo, si è cominciato
a lavorare seriamente sulla crescita del vivaio giovanile
ovvero sulla ricerca del
talento e quindi sul ricambio del parco atleti, anche in
considerazione dell’assenza di medaglie ai Giochi olimpici
di Rio 2016;
con l’inizio di questo quadriennio, lo scrivente ha già
operato una profonda revisione dell’assetto delle Squadre
Azzurregià dal mese di marzo u.s.. Tale revisione
terminerà nel mese di settembre p.v. e sicuramente vi
saranno nuovi innesti
nell’ambito delle varie Rappresentative;
nel frattempo, la Federazione sta investendo incisivamente
nella ricerca del talento attraverso la riforma dei
Campionati italiani,
l’organizzazione di stage per la qualifica schoolboys, la
rimodulazione del modello di competizione per le fasce
d’età 10-12 anni,
il supporto all’organizzazione di eventi interregionali,
l’erogazione di appositi contributi a chi svolge attività
giovanile ed
agonistica;
l’approvazione, già avvenuta, di un pacchetto di riforme
regolamentari che tendono ad alzare l’asticella per i
passaggi di
qualifica, stimolando alla crescita qualitativa degli
atleti e di tutto il movimento;
erogazione di appositi contributi per implementare e
sostenere l’attività ordinaria pugilistica sul territorio;
la necessità di avere a disposizione almeno due
quadrienniper cogliere i frutti della programmazione
finalizzata al potenziamento della
qualità pugilistica.
Ovviamente, occorre dire che il rilancio del pugilato
passa inevitabilmente sulla capacità e la volontà delle
nostre palestre di
individuare e crescere i giovani talenti. La politica
sportiva che la Federazione saprà mettere in atto nei
prossimi anni, non
potrà fare a meno del sapiente e quotidiano lavoro dei
tecnici sul territorio.
Il sottoscritto è pronto a prendersi le responsabilità di
una politica rilancio del movimento pugilistico ma sarà
necessario
operare tutti insieme – dirigenti federali, società,
tecnici e gli altri addetti ai lavori – per riportare il
pugilato italiano ai
livelli che esso merita.
Anche negli sport individuali, come il pugilato, a vincere
è sempre e solo il lavoro di squadra.
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