Proprio in coincidenza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, nella quale la Polizia di Stato è impegnata da diversi anni, la Questura di Gorizia ha tratto in arresto un uomo, quarantasettenne di origini marocchine, per atti persecutori.
L’attività, effettuata da personale della “Squadra Volante” dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, ha avuto inizio nel pomeriggio del 24 novembre scorso, quando un equipaggio in servizio di controllo del territorio è intervenuto, nei pressi di un bar di Gorizia, su richiesta di una donna che veniva importunata dall’ex compagno.
L’uomo, residente a Gorizia e con numerosi precedenti penali e di polizia, era stato sottoposto, da parte della Divisione di Polizia Anticrimine, alla misura di prevenzione dell’ammonimento del Questore, per ripetuti atti persecutori nei confronti della donna. In particolare il summenzionato provvedimento monitorio (che rende procedibile d’ufficio il reato di stalking e ne aumenta la pena qualora il soggetto destinatario reiteri la condotta) si era reso necessario poiché, dopo la conclusione della relazione sentimentale, l’uomo aveva posto in essere ripetuti atti persecutori nei confronti della donna, iniziando a seguirla, ad aspettarla nei pressi del luogo di lavoro o a suonarle insistentemente il campanello dell’abitazione. Nel corso dei controlli è emerso che lo stesso si è reso nel recente passato protagonista di altri due episodi analoghi per i quali è stato deferito all’Autorità Giudiziaria.
Pertanto all’esito dei successivi accertamenti espletati presso la Caserma della P. di S. “F. Massarelli”, il responsabile è stato tratto in arresto per il reato previsto dall’art. 612 bis c.p. ed associato presso la Casa Circondariale “A. Bigazzi” di Gorizia.
Considerato che i fatti si sono svolti nelle pertinenze di un locale pubblico, al medesimo è stato notificato anche l’avvio del procedimento per l’irrogazione della misura di prevenzione prevista dall’art. 13 bis della legge 48/2017, misura introdotta dal “Decreto Salvini”, quindi modificata e resa più incisiva dal “Decreto Willy”.
La misura prevede, per coloro che si rendono responsabili di alcune tipologie di reati all’interno o nelle pertinenze dei locali pubblici, l’inibizione alla frequenza dei medesimi per un determinato periodo di tempo. In base alle circostanze della commissione del reato e della pericolosità sociale del soggetto la misura può essere estesa a tutti i locali del comune o addirittura della provincia.
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