AUMENTA l' OPPORTUNITÀ PER il SETTORE
"Il pescaturismo è una nuova forma di attività turistica integrativa alla pesca artigianale che consente di portare a bordo dell'imbarcazione da pesca i turisti e svolgere non solo attività di pesca, ma anche didattico-formative e di somministrazione dei prodotti ittici.
L'ittiturismo comprende tutte le attività di ospitalità e di somministrazione di alimenti e bevande di ristorazione, eventualmente accompagnate anche da attività didattiche e culturali, indirizzate alla conoscenza degli ecosistemi marini e fluviali e alla valorizzazione del prodotto ittico locale, esercitate dall'imprenditore ittico".
Lo ha spiegato in Aula, come si legge in una nota, il capogruppo della Lega, Mauro Bordin, primo firmatario della proposta di legge "Disciplina del pescaturismo, ittiturismo e delle attività connesse alla pesca professionale e all'acquacoltura" illustrando il provvedimento "frutto di un lungo confronto e di un'approfondita condivisione con gli operatori del settore, con l'assessore Zannier e la sua direzione, l'Ersa e l'Ente tutela patrimonio ittico (Etpi), al fine di giungere ad un quadro normativo che possa inserirsi in modo armonico all'interno della normativa nazionale e regionale, così da creare un sistema chiaro che dia risposta alle esigenze degli operatori del settore".
"Elemento di novità è la previsione di una percentuale minima di quantitativo annuo della materia prima utilizzata per la somministrazione di pasti e bevande, per la quale si prevede il ricorso alla produzione aziendale, di altre aziende ittiche del Distretto di pesca nord Adriatico, di produttori agricoli singoli o associati della regione o di altri soggetti che producono prodotti tipici della regione e prodotti agroalimentari tradizionali. Almeno il 20 per cento di tutti i prodotti utilizzati per la somministrazione dei pasti - conclude Bordin - dovrà rispondere a questi requisiti".
L'ittiturismo comprende tutte le attività di ospitalità e di somministrazione di alimenti e bevande di ristorazione, eventualmente accompagnate anche da attività didattiche e culturali, indirizzate alla conoscenza degli ecosistemi marini e fluviali e alla valorizzazione del prodotto ittico locale, esercitate dall'imprenditore ittico".
Lo ha spiegato in Aula, come si legge in una nota, il capogruppo della Lega, Mauro Bordin, primo firmatario della proposta di legge "Disciplina del pescaturismo, ittiturismo e delle attività connesse alla pesca professionale e all'acquacoltura" illustrando il provvedimento "frutto di un lungo confronto e di un'approfondita condivisione con gli operatori del settore, con l'assessore Zannier e la sua direzione, l'Ersa e l'Ente tutela patrimonio ittico (Etpi), al fine di giungere ad un quadro normativo che possa inserirsi in modo armonico all'interno della normativa nazionale e regionale, così da creare un sistema chiaro che dia risposta alle esigenze degli operatori del settore".
"Elemento di novità è la previsione di una percentuale minima di quantitativo annuo della materia prima utilizzata per la somministrazione di pasti e bevande, per la quale si prevede il ricorso alla produzione aziendale, di altre aziende ittiche del Distretto di pesca nord Adriatico, di produttori agricoli singoli o associati della regione o di altri soggetti che producono prodotti tipici della regione e prodotti agroalimentari tradizionali. Almeno il 20 per cento di tutti i prodotti utilizzati per la somministrazione dei pasti - conclude Bordin - dovrà rispondere a questi requisiti".
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