sabato 28 maggio 2022

Fwd: Comunicato stampa - Inaugurazione mostra sul Baiamonti a Gorizia

 


Una storia lunga cent’anni, quella dello Stadio Baiamonti attualmente, da qualche mese, dedicato  alla memoria del cavalier Rosario Vizzari. Una storia che è stata ripercorsa in una mostra curata da  Nereo Tavagnutti e realizzata dall’Icm, l’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei di Gorizia,  nell’ambito del progetto “Cent’anni di cultura e sport inclusivi e solidali a Gorizia”. L’esposizione è stata  inaugurata in mattinata dal vicepresidente dell’Istituto, Nicolò Fornasir, assieme al segretario generale, Daniele Tibaldi, con la presenza del vicesindaco con delega allo sport, Stefano Ceretta, e dal presidente  della quinta commissione regionale, Diego Bernardis. Numerose le figure presenti, tra cui Paolo  Bressan, che ha diretto i lavori dell'ultimo restauro dello Stadio Vizzari di via Baiamonti, e la contessa  Carolina Levetzow Lantieri. 

Fornasir ha illustrato l’importanza della mostra, realizzata in collaborazione con l’Audax  all’interno del bando regionale Restart FVG. È stato, invece, il presidente del Centro per la  Valorizzazione e Conservazione delle Tradizioni Popolari di Borgo San Rocco, Vanni Feresin, a illustrare i momenti salienti della storia dello stadio e dell’area su cui fu edificato, per poi lasciare la parola  proprio a Tavagnutti che ha raccontato l’utilizzo, non solo calcistico, del luogo. 

Un campo che nasce dopo la Prima Guerra Mondiale con la distruzione delle case della piazza del borgo. Momento che permise di ampliare l’area verde coltivata e di proprietà della famiglia Lantieri e  la successiva costruzione del campo. Il gelso –piantato nell’ottobre del 1893 – che si trova all’incrocio  della via Lunga con via Lantieri rappresenta una piccola traccia di quell’ambiente rurale che separava il borgo dalla città. L’utilizzazione della grande area come campo sportivo ha consentito di mantenere in  parte questa separazione e di evitare che le formazioni edilizie della città si saldassero con altri edifici  alle case e agli isolati del borgo. Lo spazio libero del campo sportivo, soprattutto da quando è stato  abbattuto il muro di recinzione che correva lungo la via Parcar e lungo il lato nord della piazza S. Rocco, ed è stato sostituito da una cancellata, consente di percepire dalla via Parcar e dalla piazza S. Rocco una suggestiva vista del Castello, del colle e del profilo degli edifici della parte più antica della città. 

Vari i danni anche durante la Seconda guerra mondiale. Nel 1979 l’Amministrazione comunale  decise di procedere alla ristrutturazione del complesso di via Baiamonti per adattarlo alle esigenze di  un impianto sportivo di quartiere. Venne predisposto da parte dell’Ufficio Tecnico comunale un  progetto generale che prevedeva oltre alla ristrutturazione degli impianti esistenti (campo di calcio,  corsie di atletica, ecc.), anche la realizzazione di nuove attrezzature ed impianti per tenere conto delle  richieste formulate dal Consiglio di quartiere. Si trattava di un campo di pattinaggio a rotelle, di campi  da tennis, pallavolo e pallacanestro e di sistemazioni a verde. 

È stata una scelta oculata quella di ristrutturare gli impianti senza eliminare o alterare le  strutture della tribuna coperta e del portale d’ingresso. Si tratta infatti di un’opera dotata di un  indubbio valore architettonico, sia per la copertura in c.a. della tribuna formata da grandi ali a sbalzo,  sia per il disegno della facciata della tribuna e degli spogliatoi, caratterizzati dalle scansioni della  pilastratura, dalle decorazioni delle balaustre e, nella facciata interna, dalla conformazione del portale  d’ingresso nel campo degli atleti. Come altre opere realizzate nel primo dopoguerra a Gorizia, anche  questa, soprattutto nelle decorazioni arieggia all’Art Decò. 

I pannelli espositivi rimarranno accessibili al pubblico, nell’atrio del municipio di Gorizia, fino a  lunedì 6 giugno, mentre sabato prossimo si svolgerà nello stadio Vizzari la “Partita del secolo”, durante  la quale scenderanno in campo vecchie e nuove glorie dell’Audax.


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