Il Sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint ha sollecitato tramite una lettera Parlamento e Regione affinché prendano in carico una serie di interventi a favore delle persone colpite dalle conseguenze dell’amianto.
“Da tempo l’Amministrazione Comunale, con il sostegno della Regione, ha messo in campo impegni e finanziamenti significativi per le bonifiche, la ricerca scientifica e lo sviluppo dei servizi sanitari nel nostro territorio. Ma ci sono competenze che spettano il Parlamento relativamente alle prestazioni del Fondo per le Vittime dell’Amianto che richiedono interventi legislativi di adeguamento, da tempo sollecitati dalle associazioni che se ne occupano e dei quali intendo farmi interprete e portavoce, proprio per le ricadute che questo problema ha in ambito locale”, scrive il Sindaco nella lettera.
Interventi che, peraltro, “non comportano alcun onere aggiuntivo per la finanza pubblica perché possono essere attuati utilizzando al meglio tutte le risorse già stanziate dalla legge 178 del 30 dicembre 2020 e quelle disponibili sullo stesso Fondo per le Vittime dell’Amianto”.
Il presupposto di partenza del Sindaco Cisint riguarda i dati legati alle patologie asbesto correlate, che raccontano di un trend non destinato a calare a causa della lunga latenza all'emergere della malattia.
Dal 1992 infatti in Friuli Venezia Giulia gli esposti iscritti al Registro regionale ammontano a poco meno di 12 mila e i casi di mesotelioma della pleura sono stati 1.346, con una media di una cinquantina all’anno negli ultimi 15 anni. Lo scorso anno il Centro regionale unico amianto - con sede all’ospedale di Monfalcone - ha sorvegliato 527 cittadini, pari all’80% circa del totale preso in carico in Regione, accertando 36 casi di mesotelioma, in crescita rispetto l’anno precedente e 28 carcinomi polmonari, 105 casi di placche e 28 di asbestosi, il doppio rispetto all’anno precedente.
“La città di Monfalcone si colloca drammaticamente nelle percentuali tra le più alte d’Italia per i casi di mesotelioma maligno e per le patologie asbesto-correlate, con la triste previsione che la lunga latenza all'emergere della malattia comporterà ulteriori conseguenze per molti anni ancora, destino questo di molte altre Città italiane, anche se meno colpite della nostra. Conseguenze sia dirette - per i lavoratori a contatto con questa fibra -, sia indirette - per i tanti familiari che, inconsapevolmente, ne sono rimasti coinvolti -, tanto che sono poche le famiglie di monfalconesi che non hanno dovuto fare i conti con parenti o amici interessati dalla patologia” scrive Cisint nella lettera destinata al Presidente Massimiliano Fedriga e ai Parlamentari della Regione Friuli Venezia Giulia.
Nello specifico, le modifiche riguardano l’incremento a 15 mila euro dell’attuale valore di 10 mila euro dell’una tantum erogata a favore dei malati di mesotelioma per causa familiare e per causa ambientale; quello al 20%, rispetto all’attuale 15%, della prestazione economica aggiuntiva dell’indennità percepita dai lavoratori con patologie asbesto correlate e l’erogazione dell’una tantum anche ai lavoratori che avviano contemporaneamente la domanda per il riconoscimento della causa professionale della loro patologia qualora la domanda del riconoscimento sia riconosciuta da parte dell’Inail.
“In un quadro più generale, sarebbe altresì importante che la legislatura appena avviata ponesse in agenda, in termini brevi, la riforma del Fondo per le Vittime dell’Amianto secondo i principi dell’equità e dell’universalità delle prestazioni a favore di tutte le persone colpite, superando i criteri di differenziazione dei casi e semplificando le procedure, assumendo come riferimento la certificazione da parte delle strutture sanitarie qualificate, nonché attuando la “contabilità autonoma e separata” del Fondo stesso (come previsto all’art.1 della legge 244/2007) in modo che le risorse destinate ai malati di patologie asbesto correlate siano utilizzate integralmente a loro favore”.
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