sabato 26 novembre 2022

ANCHE QUESTO GOVERNO COME I PRECEDENTI FA “CASSA” SUI PENSIONATI

 COMUNICATO STAMPA


DE LIETO LI.SI.PO.: ANCHE QUESTO GOVERNO COME I PRECEDENTI FA “CASSA” SUI PENSIONATI


Siamo alle solite …. Anche questo governo fa “cassa” sui pensionati.  Le pensioni più basse saranno aumentate di poche decine di euro, mentre chi si trova in una fascia media perderà circa 1.200 euro l'anno. Per il biennio 2023-2024 il governo Meloni ha deciso di adottare un nuovo sistema di perequazione delle pensioni, per aumentare gli importi minimi, tagliando progressivamente gli assegni più alti. Parrebbe, secondo autorevoli organi di informazione che  a venire penalizzati dalla riforma saranno i pensionati che ricevono assegni tra i 1.500 e i 1.600 euro netti al mese, il ceto medio. Tale variazione si basa sul decreto firmato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha fissato al 7,3% la quota di indicizzazione al caro vita per l’adeguamento che scatterà a gennaio 2023. A tal riguardo il Segretario Generale Nazionale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) Antonio de Lieto ha dichiarato: milioni di pensionati, sono costretti a vivere nella miseria più nera. Pensionati  con solo 500 euro al mese  o anche meno, tanti portatori di handicap, che hanno come unico reddito, meno di 300 euro di pensione di invalidità e tante altre situazioni che costringono  milioni di pensionati, a sacrifici e rinunce quotidiane, sacrifici  enormi  che inducono tanti a rinunciare persino a curarsi, perché costretti a scegliere  se mangiare o curarsi. Anche questo governo come i precedenti, si guarda bene di parlare di riformare veramente le pensioni, non per renderle ancora più povere, ma  per permettere a  tutti i pensionati di  vivere decentemente. Le pensioni sono praticamente ferme da quasi 30 anni  e, addirittura le pensioni con un importo pari o superiore a 1.500 e i 1.600 euro lorde al mese, saranno penalizzati. Al riguardo Il LI.SI.PO. invita tutti i componenti del governo a provare solo per un mese se riescono a vivere dignitosamente con 1.500 /1.600 euro tenuto conto dei rincari sui generi di prima necessità, bollette, ecc. ecc. L’Italia accoglie una enormità di profughi o presunti tali, per  ognuno  dei quali spende, almeno 35 euro al giorno, per un importo di oltre mille euro al mese. Se si ritiene che per  un profugo sia necessario  spendere almeno mille euro al mese, per assicurargli l’indispensabile, perché  vi sono tantissimi cittadini italiani, pensionati, costretti a vivere con 500 euro o anche meno, al mese? Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), invita il Governo ad elevare  le pensioni al minimo  e quelle di invalidità, a mille euro al mese, oltre che per una evidente necessità  assicurare una vita decente  a dei pensionati destinatari di trattamenti pensionistici totalmente inadeguati, anche per una questione di elementare giustizia. Che dire poi della crociata contro quelle persone che percepiscono il reddito di cittadinanza? Sembrerebbe che il problema per gli italiani cui merita la massima priorità da parte del governo sia il reddito di cittadinanza, non si parla di altro, se non  della cancellazione e/o modifica del R.D.C. come promesso in campagna

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