Lezioni di storia: torna Paolo Mieli a Monfalcone per parlare delle ferite ancora aperte, dall’Ucraina alle vicende monfalconesi del 1947, settantacinque anni fa.
Sono passati 75 anni da quando Monfalcone, nel 1947, ritorna alla sovranità nazionale e a San Giovanni di Duino si colloca il confine della Zona A amministrata dagli alleati. È l’inizio dell’esodo dall’Istria e dalla Dalmazia e quando nel 1954, anche Trieste ritorna all’Italia, si alimenta un fenomeno singolare, quello di migliaia di triestini e istriani che emigrano scegliendo l’Australia, il Canada, il Sud Africa, lasciano questi territori, gli amici e i parenti per cercare dignità e lavoro in lontane terre straniere. Prevalgono le preoccupazioni sui possibili licenziamenti innescati dalla fine del Governo militare e sulle incertezze che ne deriveranno.
Dal 1954 al 1961, circa 20 mila triestini – il 10% della popolazione – lasciano la loro città e la maggior parte (oltre il 90 per cento) si dirige verso il continente australiano, soprattutto a Melbourne e Sydney. Ferite ancora aperte, come il titolo del nuovo successo di Paolo Mieli che mercoledì 14 irrompe nel Natale monfalconese, con un appuntamento culturale importante alla biblioteca comunale alle ore 18. Promotori l’associazione Clape nel Mondo, presieduta da Lucio Gregoretti, assieme al Comune di Monfalcone, all’associazione Mitteleuropa e alla Regione. Saranno proprio Gregoretti, il sindaco Anna Maria Cisint e Paolo Petiziol a portare i saluti iniziali all’illustre ospite.
Non c’è dubbio che le vicende del dopoguerra nella Venezia Giulia sono ancora ferite aperte non ancora cicatrizzate, anche perché sino a pochi anni fa erano state ignorate e cancellate dalle ricorrenze e dalla storiografia eppure molti monfalconesi ricordano il cartello posto poco prima dell’accesso alla cartiera Burgo che recitava “Confine con il Territorio libero di Trieste. Posto di blocco a 100 metri. Controllo documenti e dogana”. L’anniversario di questi 75 anni, si riflette nell’attualità di uno dei temi che trovano ampio spazio nel libro di Paolo Mieli, quello delle attuali vicende dell’Ucraina, con le contrastanti ipotesi di divisioni di alcuni territori e gli esodi massici della popolazione. Lezioni della storia, come recita il titolo dell’incontro di mercoledì.
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