“Democrazia, libertà, giustizia. Valori che è importante diffondere a partire dai più giovani. La cultura della legalità va insegnata anche mediante la testimonianza e la conoscenza dell'impegno di quanti hanno sacrificato la propria vita”.
Con queste parole il Sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint e il Consigliere Delegato Gabriele Bergantini annunciano un incontro - nell’ambito delle celebrazioni per il trentennale di Capaci - promosso dal Comune di Monfalcone e da Tony Giglio per ricordare le vittime di una strage che ha lasciato una macchia indelebile nella storia del nostro Paese.
L'iniziativa - realizzata dall'Associazione Scorta Falcone in collaborazione con l'Associazione Nidodiragno e che coinvolgerà le scuole del territorio - è prevista per mercoledì 14 dicembre alle 15:30 presso la sala teatro del Centro Giovani di Monfalcone.
È stata Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro - membro della "Quarto Savona Quindici", nonché della scorta del Giudice Falcone - a far nascere l'Associazione “Scorta Falcone”, con l’obiettivo di promuovere la tutela e il rispetto della legalità.
Il progetto, "Quarto Savona Quindici", nasce dal nome in codice della scorta assegnata al Giudice Falcone, e prevede la testimonianza diretta di Luciano Trindelli, autista del Giudice, e di Giuseppe Sammarco, suo capo-scorta, che da diversi anni mantengono viva la memoria del Magistrato siciliano, di sua moglie Francesca Morvillo e dei valorosi colleghi della scorta "Quarto Savona 15", uccisi per mano della mafia il 23 maggio del 1992 a Capaci.
Quando gli attentatori fecero esplodere un tratto dell'autostrada A29 in quel tragico 23 maggio del 1992, i due protagonisti del racconto non erano presenti: allo svincolo di Capaci morirono il Giudice, la moglie e gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Nonostante non abbiano vissuto in prima persona il giorno dell'attentato, Luciano Trindelli e Giuseppe Sammarco, tra aneddoti e fatti di cronaca, continuano a raccontare ciò che avvenne dopo il 23 di maggio e soprattutto la situazione che si viveva prima della Strage di Capaci.
Il Centro Giovani si è già reso promotore di iniziative sulla lotta alla criminalità mafiosa, tanto che nel 2021 negli spazi interni alla struttura è stata realizzata una rappresentazione murale raffigurante immagini, integrate da didascalie e QR Code per approfondimenti, inerenti alla lotta contro la mafia ed il terrorismo, al fine di sensibilizzare i giovani che frequentano il Centro su argomenti di estrema importanza e attualità.
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