“La scultura al Museo Revoltella”: prosegue il ciclo di incontri con il primo appuntamento dedicato ai segreti del restauro (15 marzo).
Domenica 12 marzo la visita guidata con la curatrice Susanna Gregorat.
Prosegue “Da Canova al XXI secolo. La scultura al Museo Revoltella”, l’articolato ciclo di incontri e visite guidate a corredo della mostra dedicata alla straordinaria collezione scultorea del Museo triestino, un percorso di circa sessanta opere che si estende dal primo Ottocento, dal neoclassicismo di Canova, alla Fiber Art degli anni Duemila di Lydia Predominato, passando per Magni, Mascherini, Pomodoro e molti altri.
Di particolare interesse e curiosità gli appuntamenti dedicati ai significativi interventi realizzati per l’occasione da diverse ditte specializzate nella conservazione e nel restauro, elemento imprescindibile del programma di valorizzazione del patrimonio scultoreo.
Mercoledì 15 marzo è la volta di Opera Est di Claudia Ragazzoni, cui è stato affidato il maggior numero di interventi di restauro, compresi quelli di due opere imponenti: La croce di Leonardo Bistolfi, straordinario gruppo scultoreo in gesso del primo Novecento, e la Dea Roma dell’artista triestino Attilio Selva, colossale scultura che accoglie i visitatori all’ingresso della mostra, presentata al pubblico per la prima volta. Donata al Museo nel 1965 dall’Associazione Laureati dell’Università di Trieste, l’opera era stata commissionata all’artista – già noto in città per i pili portabandiera di Piazza Unità, il Monumento ai Caduti del piazzale di S. Giusto e quello a Oberdan presso la Casa del Combattente – per l’inaugurazione della nuova sede universitaria e per essere collocata nel piazzale antistante l’ateneo, ma alla Dea Roma venne preferita la Minerva di Marcello Mascherini.
Mercoledì 22 marzo, invece, Elisa Barberi di Akanthos illustra l’importante intervento che ha interessato Il Canale di Suez di Pietro Magni, rappresentazione del progetto più ambizioso del Barone Revoltella, fra i primi azionisti di quella grande impresa.
A chiudere gli appuntamenti dedicati al restauro, mercoledì 12 aprile, è Giovanna Nevyjel di Restauri d’arte con l’incontro “Il restauro della Ninfa Aurisina: le sculture e i percorsi d’acqua nelle sfumature del marmo ritrovato”, dedicato al gruppo allegorico in marmo realizzato per celebrare il nuovo acquedotto di Trieste (che subentrava a quello Teresiano, ormai insufficiente alle esigenze della città ottocentesca).
Gli incontri hanno inizio alle ore 17.30 e sono a ingresso libero.
Mercoledì 15 marzo è la volta di Opera Est di Claudia Ragazzoni, cui è stato affidato il maggior numero di interventi di restauro, compresi quelli di due opere imponenti: La croce di Leonardo Bistolfi, straordinario gruppo scultoreo in gesso del primo Novecento, e la Dea Roma dell’artista triestino Attilio Selva, colossale scultura che accoglie i visitatori all’ingresso della mostra, presentata al pubblico per la prima volta. Donata al Museo nel 1965 dall’Associazione Laureati dell’Università di Trieste, l’opera era stata commissionata all’artista – già noto in città per i pili portabandiera di Piazza Unità, il Monumento ai Caduti del piazzale di S. Giusto e quello a Oberdan presso la Casa del Combattente – per l’inaugurazione della nuova sede universitaria e per essere collocata nel piazzale antistante l’ateneo, ma alla Dea Roma venne preferita la Minerva di Marcello Mascherini.
Mercoledì 22 marzo, invece, Elisa Barberi di Akanthos illustra l’importante intervento che ha interessato Il Canale di Suez di Pietro Magni, rappresentazione del progetto più ambizioso del Barone Revoltella, fra i primi azionisti di quella grande impresa.
A chiudere gli appuntamenti dedicati al restauro, mercoledì 12 aprile, è Giovanna Nevyjel di Restauri d’arte con l’incontro “Il restauro della Ninfa Aurisina: le sculture e i percorsi d’acqua nelle sfumature del marmo ritrovato”, dedicato al gruppo allegorico in marmo realizzato per celebrare il nuovo acquedotto di Trieste (che subentrava a quello Teresiano, ormai insufficiente alle esigenze della città ottocentesca).
Gli incontri hanno inizio alle ore 17.30 e sono a ingresso libero.
Domenica 12 marzo, alle 11.00, ha inizio la serie di visite guidate alla mostra a cura di Susanna Gregorat, conservatore del Museo Revoltella e curatrice della mostra dedicata al patrimonio scultoreo. Il costo della visita guidata è compreso in quello del biglietto d’ingresso al Museo (intero € 7,00 / ridotto € 5,00).
Per ulteriori informazioni: www.museorevoltella.it.
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