In risposta all’articolo pubblicato sul quotidiano “Il Piccolo” in data 28 aprile 2023 dal titolo "Giornata per i morti d’amianto il Pd: «C’è ancora tanto da fare»" l’assessore all’Amianto e Salute nel Territorio, Stefano Vita replica: “Ritengo doveroso fare chiarezza su un tema per il quale l’Amministrazione comunale ha da sempre dimostrato grande sensibilità, seguendo con costante attenzione la realizzazione del Centro Pneumologico e il CRUA.
Quanto affermato dagli esponenti PD Moretti e Fogar è frutto di una scarsa informazione e di un tentativo di strumentalizzare l’argomento amianto per attaccare l’amministrazione comunale in una occasione come quella di oggi, che dovrebbe essere dedicata al rispetto e al ricordo più che alla polemica politica.
In riferimento a quanto riportato nell’articolo, bisogna evidenziare, come puntualmente riferito da ASUGI, che l’unica procedura “specifica” per le patologie legate ad amianto che è stata trasferita presso l’HUB di Trieste è la “pleuroscopia medica”. La scelta di centralizzare questo tipo di procedure è legata principalmente a ragioni di sicurezza dei pazienti, non essendo presenti nei presidi di Gorizia e Monfalcone alcune funzioni fondamentali per la gestione di eventuali complicanze, potenzialmente anche fatali, secondarie alla procedura, in particolare la Radiologia Interventistica, la Chirurgia Toracica ed una degenza Semi-Intensiva Respiratoria/UTIR.
A ciò va aggiunto che l’esiguo numero di procedure per anno che venivano effettuate non garantiva pienamente adeguati standard operativi.
Per quanto concerne la S.C. di Patologie Respiratorie – Pneumologia Territoriale con sede principale, quale Hub, a Monfalcone - come da programmazione e tenendo conto dei ritardi provocati dall’emergenza COVID - è attualmente in fase di realizzazione, insieme al Dipartimento Specialistico Territoriale. Tra le funzioni previste per la struttura e già operative c’è il follow–up dei pazienti esposti ad amianto che ad oggi, pur con alcuni limiti legati ai tempi di attesa, il reparto è in grado di garantire pienamente, in collaborazione con il CRUA. E’ anche attualmente in fase di elaborazione un progetto per la realizzazione di un ambulatorio dedicato.
Per la fase diagnostica dei pazienti con sospetta patologia asbesto-correlata, quindi non solo esposti ma potenzialmente malati, all’Ospedale di Gorizia viene garantita la diagnostica mini – invasiva ed invasiva di I livello: broncoscopia con BAL per ricerca corpi di asbesto e toracentesi. L’esecuzione delle toracentesi è in fase di attivazione anche presso l’Ospedale di Monfalcone e la possibilità di eseguire in loco anche le broncoscopie con BAL è legata esclusivamente allo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione della Radiologia del presidio stesso, dov’è prevista la realizzazione della piastra endoscopica.
Inoltre, nell’ottica di sviluppo della fase diagnostica, posso anticipare che tra qualche mese al San Polo sarà anche possibile effettuare la biopsia pleurica eco – guidata, una procedura mini–invasiva che potrà incrementare le possibilità diagnostiche a Monfalcone per le patologie pleuriche amianto-correlate.
Infine, in collaborazione e coordinamento con la S.C. di Cure Palliative Area Isontina, la S.C. di Patologie Respiratorie effettua le toracentesi palliative nei pazienti con versamento pleurico cronico, complicanza frequente delle patologie asbesto–correlate e per la cui gestione domiciliare si sta iniziando a ricorrere al posizionamento di mini–drenaggi tunnellizzati a permanenza.
Chiarezza va fatta anche sul personale adibito al CRUA, che conta nell’organico due Assistenti Sanitarie, di cui una andrà in quiescenza a breve e la sua sostituzione verrà garantita con le nuove assunzioni di Assistenti Sanitari risultati idonei al concorso ARCS per Assistente Sanitario che si è concluso pochi giorni fa, il 20 aprile, le cui graduatorie saranno disponibili per le Aziende Sanitarie dalla prossima settimana. In ogni caso, qualora dovessero prolungarsi i tempi per le assunzioni, è già in previsione che potrà essere garantita la presenza di un'assistente sanitaria già esperta presente in DMO”.
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