mercoledì 20 dicembre 2023

SALUTE. III COMM: EMERGENZA-URGENZA, OK A DELIBERA GIUNTA. PD NON VOTA

 (ACON) Trieste, 19 dic - Al termine di un lungo dibattito - a tratti molto acceso, come sempre avviene quando si parla di politica sanitaria - la III Commissione, presieduta da Carlo Bolzonello (Fp), ha espresso a maggioranza un parere favorevole all'aggiornamento del modello organizzativo del Piano di emergenza-urgenza, proposto dalla Giunta regionale. Contrari i consiglieri del Patto-Civica, Furio Honsell di Open e Serena Pellegrino di Avs. Hanno scelto di non partecipare al voto la pentastellata Rosaria Capozzi e il gruppo del Pd.

L'assessore Riccardo Riccardi ha delegato Amato De Monte a illustrare dal punto di vista tecnico le novità della delibera giuntale. Il direttore del Servizio regionale di emergenza (in sigla Sores) ha spiegato che si tratta di una risposta ad alcuni punti di debolezza emersi dal 2017 in poi, quando l'allora Amministrazione Serracchiani scelse di passare dalle 4 centrali operative alla centrale unica di Palmanova. Per fronteggiare la coesistenza di 4 modi diversi di lavorare, frutto dell'esperienza precedente - ma anche la difficoltà di attuare le rotazioni sulle ambulanze e di stabilire il codice di gravità delle chiamate, come pure la scarsa disponibilità del personale delle aziende sanitarie a lavorare in Centrale anche per periodi brevi - è stato scelto di creare un Dipartimento interaziendale, incardinato in Arcs, e di affiancargli un Comitato dell'emergenza-urgenza.

Tutto questo per "assicurare una visione di sistema e la collaborazione tra i diversi enti del Servizio sanitario regionale. Il personale manterrà il suo ruolo nelle singole aziende sanitarie ma lavorerà periodicamente nella centrale di Palmanova, su base volontaria e retribuito con incentivi economici". Un aspetto sottolineato con favore in particolare da Claudio Giacomelli, capogruppo di Fratelli d'Italia. Tra le innovazioni, anche l'attivazione dell'auto-infermieristica (con l'autista e un infermiere) e l'integrazione dell'auto-medica, nella quale sarà presente anche un infermiere.

"L'obiettivo - ha spiegato De Monte - è quello di mandare i mezzi più idonei nel presidio ospedaliero più adatto, nel minor tempo possibile". Oggi invece il 55% degli interventi delle ambulanze riguarda codici bianchi o verdi, situazioni per nulla gravi. Sollecitato in particolare da Honsell, che aveva espresso il disappunto per l'assenza dell'automedica a Tolmezzo, il direttore di Sores ha fornito anche i dati sui tempi di intervento: "Nell'area triestina si riesce a dare risposta ai codici rossi entro 18 minuti nel 96% dei casi, nelle altre zone l'86% delle volte". Comparazione analoga per le risposte entro gli 8 minuti: nel 36-39% dei casi a Trieste, 10 punti percentuali in meno fuori dall'area del capoluogo.

Il dibattito in aula si è concentrato però soprattutto su due scelte di fondo: quella di mantenere la centrale unica ("Su cui molti esponenti dell'attuale maggioranza - ha ricordato il capogruppo dem Diego Moretti - non erano d'accordo, tanto che il Centrodestra triestino fece una battaglia per tornare almeno a 2 centrali") e quella di scegliere Trieste, a scapito di Pordenone, come nuova centrale del numero 116/117. Su questo aspetto Nicola Conficoni (Pd) ha chiamato in causa lo stesso presidente della Commissione, "che in base alle ricostruzioni giornalistiche avrebbe cercato di trattenere questa centrale nel suo territorio". "Sono ancora convinto che fosse meglio posizionarla dove già c'era una esperienza, ma i tecnici - gli ha risposto Bolzonello, facendo riferimento alla spiegazione che era stata fornita in precedenza da Riccardi - hanno spiegato che c'era un problema relativo al sovraccarico della centrale di Palmanova e al backup delle chiamate: bisognava evitare che le telefonate in più finissero a Brescia. Con la scelta di Trieste tutti i dati restano in regione".

Una tesi che non ha convinto Conficoni e Moretti, che hanno parlato di "compensazioni", mentre Moreno Lirutti (Fp), Markus Maurmair (FdI) e Lucia Buna (Lega) hanno difeso la decisione dell'Esecutivo. "Siccome la centrale 116/117 è di fatto un centralino, la si può mettere dovunque - ha osservato Lirutti -. Quanto alla centrale unica, fatico a capire chi ne vorrebbe due o più in una regione con solo 1 milione e 200mila abitanti". "Il front office sono i cittadini di tutto il Fvg e non di un singolo territorio", ha ribadito Maurmair, mentre Buna ha spiegato di aver scelto "di aderire al percorso deciso dalla Maggioranza: dispiace di non avere tutti i servizi a Pordenone, ma so che se chiamerò quel numero potrò avere comunque le risposte".

Decisamente critica invece la posizione delle Opposizioni. Hanno votato contro la delibera Simona Liguori - che aveva chiesto spiegazioni sul progetto di "ottimizzare" i punti di primo intervento di Cividale, Gemona, Maniago e Sacile - e il collega del Patto-Civica, Marco Putto, come pure Honsell ("Qui vedo solo enunciazioni di principio, c'è troppo poco") e Serena Pellegrino (Avs), convinta che "il documento riveli in modo esplicito il progetto della Giunta, quello di andare verso il privato. E finitela di nascondervi dietro la carenza di personale".

Secondo la dem Manuela Celotti invece "questo piano è solo una cornice, che rimanda a ulteriori documenti. E ci sarebbe piaciuto poter sentire in commissione l'opinione di società scientifiche ed esperti". "Mi chiedo le motivazioni della scelta di spostare la nuova centrale a Trieste, quando in precedenza Sores e numero unico erano a Palmanova", ha osservato il collega di gruppo Francesco Martines. "Ad oggi la Giunta non definisce nulla, difficile esprimersi su questo piano: non parteciperemo al voto, uscendo dall'aula", ha chiosato il capogruppo Moretti. Scelta analoga per Capozzi, motivata però dal "no" ricevuto "rispetto alle audizioni che avevo richiesto".

L'assessore Riccardi è invece convinto che si tratti "di un documento che porta forti innovazioni, a partire dalla linea di comando: nel momento in cui si assumono decisioni che riguardano la vita delle persone, è necessario un ordine chiaro, un vero coordinamento". Il presidente Claudio Colussi, in videocollegamento, ha invece illustrato il parere favorevole espresso dal Consiglio delle autonomie locali.

Nel corso della seduta è stato anticipato anche un progetto relativo alla mappatura dei defibrillatori sul territorio, attraverso una app che consentirà ai cittadini di inserirsi in un elenco di volontari disposti a prestare soccorso in caso di arresto cardiaco. ACON/FA

Nessun commento:

Posta un commento