Giovedì 1 febbraio il Castello di Gorizia si tingerà di blu, in occasione della settima Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, istituita dal Parlamento con legge 25 gennaio 2017 n.9. Il Comune di Gorizia ha aderito infatti alla richiesta rivolta dall’ANVCG - Associazione nazionale vittime civili di guerra insieme all’ANCI – Associazione nazionale Comuni italiani di illuminare la sera del primo febbraio il municipio o un luogo o monumento simbolico come appello universale alla collettività e alla comunità internazionale, affinché le Convenzioni, i Trattati e le Dichiarazioni internazionali che già esistono per la protezione dei civili, vengano estesi, attuati e rispettati. Si intendono la Convenzione Onu sulle bombe a grappolo, il Trattato di Ottawa sulla messa al bando delle mine antiuomo, la Dichiarazione politica internazionale contro l’uso delle armi esplosive nelle aree popolate, la Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi convenzionali firmata a Ginevra nel 1980, solo per citare le principali.
Il primo febbraio 2024, con la collaborazione di Comuni e istituzioni, sarà quindi celebrata la Giornata dedicata a tutte le vittime civili delle guerre, quindi di Gaza e Israele e dell’Ucraina, oltre che di tutti gli altri conflitti non coperti quotidianamente dai media. L’attenzione si concentra appunto sulle popolazioni civili che subiscono le conseguenze di guerre e conflitti armati, a fronte dei livelli inediti di violenza che si stanno raggiungendo e della conta di morti e feriti che aumenta quotidianamente, palesi violazioni del diritto umanitario. A pagare il prezzo più alto della guerra sono i bambini: a Gaza l'età media della popolazione è molto bassa, le persone tra 0 e 14 anni sono il 39 per cento della popolazione (mentre in Italia, per rendere l’idea, sono il 12 per cento).
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